Avrebbero gestito per quasi due anni il traffico di eroina. Fiumi di droga che dalla Campania finiva nel mercato cagliaritano. Una banda ben organizzata che nonostante gli arresti degli ovulatori e i sequestri di droga, continuava a trasportare stupefacenti sull’Isola.

Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Quartu in collaborazione con i colleghi del Comando provinciale di Cagliari e i militari campani hanno scardinato l’organizzazione, notificando cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere. I provvedimenti hanno raggiunto i nigeriani Pat Enadeghe Philips, 28 anni, arrestata a Selargius – fidanzata di Jafer Husen, detto ‘pay pay’, 42 anni, già detenuto a Buoncammino e dal quale sono partite le indagini -; Etiosa Godspower Osagie, 23 anni, bloccato a Olbia; Osaigbobo Jeffrey Enobas, di 27, arrestato a Castel Volturno; Linda Osinavhi Johnson, di 35, bloccata a Qualiano, in provincia di Napoli; e infine Andrea Farris, 39 anni, cagliaritano, che si trovava agli arresti domiciliari ad Assemini. I cinque sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di eroina. Le indagini dei carabinieri sono partite nel 2011 dopo il primo corriere arrestato e il primo carico di droga intercettato. Da quel momento gli investigatori hanno iniziato a seguire gli spostamenti dei trafficanti, individuando altri sette corrieri che sono finiti in cella. Complessivamente sono stati sequestrati oltre due chili di eroina. Secondo gli investigatori al vertice dell’organizzazione ci sarebbe stato Jafer Husen, che si sarebbe occupato di contattare i venditori della droga in Campania, stabilire il prezzo e reclutare i corrieri, tutti giovanissimi tra i 18 e i 20 anni, che venivano pagati mille euro per ogni trasporto. Ad aiutare il nigeriano ci sarebbe stata la fidanzata Pat Enadeghe Philips e il connazionale Etiosa Godspower Osagie. Destinatario finale della droga il cagliaritano Andrea Farris che si sarebbe occupato di consegnarla ai piccoli spacciatori per smerciarla in città e nell’hinterland. Le indagini dei carabinieri hanno messo fine all’attività della banda, ma non sono ancora concluse. Sotto i riflettori ci sarebbero altri personaggi, non solo nigeriani, legati in qualche modo all’organizzazione.

 

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