Nonostante fosse rinchiuso in una cella del carcere di Secondigliano, continuava ad impartire ordini per le estorsioni e a guidare il clan di camorra. A Francesco Palermo, reggente dell’omonima famiglia malavitosa, i carabinieri di Castello di Cisterna e Marigliano hanno notificato un provvedimento di arresto insieme con altri tre indagati a vario titolo accusati di estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso. Gli ordini, Palermo, li impartiva durante i colloqui con i familiari. Le indagini dei militari hanno consentito di fare luce sulle imposizioni che un imprenditore edile di Brusciano ha subìto dall’aprile al giugno 2019. La vittima ha versato parte del “pizzo” richiesto (per complessivi 2mila euro) a fronte di minacce e violenze. Palermo finì in carcere al termine di una inchiesta della DDA di Napoli sulla faida che ha insanguinato quell’area del Napoletano dal 2017 ad oggi. Gli arresti portarono in carcere Palermo e anche Tommaso Rega, detto “o’ chirichiell”, reggente dell’omonimo clan.