Fabio Cannavaro voleva importare cialde di caffe’ a Dubai e l’amico imprenditore Marco Iorio, in carcere per riciclaggio di soldi della camorra, gli propose la marca “Morena”. “E del fratello nostro”, scrisse in un messaggio. Il riferimento era, secondo la Procura di Napoli, a Vittorio Pisani, ex capo della Squadra Mobile di Napoli, indagato nella stessa inchiesta, in quanto i cugini della moglie sono i proprietari dell’azienda.

Iorio sconsiglio’ invece a Cannavaro di avviare contatti con un’altra azienda produttrice di caffè¨ la Kimbo. La circostanza emerge da alcune intercettazioni depositate nell’ambito del procedimento. Si tratta, in particolare, di uno scambio di sms tra il calciatore e l’amico imprenditore che dimostra, secondo i pm Sergio Amato ed Enrica Parascandolo, quanto stretti fossero i rapporti tra Iorio, Pisani e l’ex capitano della nazionale. Quando giocava a Dubai, hanno ricostruto gli inquirenti, Cannavaro intendeva avviare un commercio di cialde sfruttando la propria immagine. Penso’ di avviare contatti con la Kimbo e inviò a Iorio un sms: “Bombolo, ho bisogno del numero del proprietario di caffè Kimbo. Comm amma fa?”. Il ristoratore spingeva per un’azienda concorrente, quella del caffè¨ Moreno, che appartiene ai Percuoco, cugini della moglie di Vittorio Pisani. Dunque gli rispose così: “Moreno è¨ frat a nui, Kimbo e chiammà a Pippo Baudo”.

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