ARZANO – I poliziotti del commissariato di polizia di Frattamaggiore (Napoli) hanno arrestato Rosario Guarino detto ‘Joe Banana’ 29enne, latitante dal marzo 2011, ritenuto al vertice del clan dei cosiddetti ‘Girati’ di Scampia.
Gli agenti hanno rintracciato l’uomo in un covo segreto al Vico Santa Giustina in Arzano. L’uomo era nell’elenco dei cinque latitanti, diffuso lo scorso 20 ottobre, con le relative foto, come invito rivolto alla cittadinanza napoletana al fine di collaborare per le ricerche degli stessi.
Quando si è accorto della presenza della Polizia, Rosario Guarino, che era da solo e disarmato, ha capito che la sua latitanza era terminata e non ha opposto resistenza. Anzi, si è congratulato con gli agenti. Guarino, 29 anni, soprannominato “Joe Banana” è ritenuto uno dei due reggenti del clan dei “Girati” di via Vanella Grassi, gruppo che si oppone agli scissionisti delle famiglie Abete-Notturno-Abbinante. Un ruolo assunto dopo l’arresto del boss Fabio Magnetti, con il quale è anche legato da rapporti di parentela. Secondo gli investigatori era uno dei componenti del gruppo di fuoco del clan, prima vicino ai Di Lauro, poi passato agli scissionisti “Amato-Pagano”, per poi tornare ai Di Lauro. Guarino è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione camorristica per reati inerenti il traffico di stupefacenti.
In una nota diffusa dalla Questura di Napoli viene sottolineato che l’arresto di Guarino “E’ frutto della sinergia tra forze dell’ordine e magistratura”. Il capo dei cosiddetti “Girati”, è uno dei cinque boss di cui, lo scorso 20 ottobre, furono diramate le foto segnaletiche (Mariano Abete, Marco Di Lauro, Antonio Mennetta, Mario Ricco e Rosario Guarino, arrestato oggi). Cinque elementi apicali dei clan di Scampia e Secondigliano che – secondo gli investigatori – hanno avuto e ancora hanno un ruolo di rilievo nella cosiddetta “seconda faida”. Una vera e propria guerra che ha già provocato oltre una decina di morti nelle fila della criminalità organizzata e anche vittime innocenti, l’ultima delle quali il giovane Pasquale Romano, trucidato sotto l’abitazione della fidanzata, a piazza Marianella. L’arresto, viene sottolineato dalla Questura di Napoli, “rappresenta un importante punto di passaggio dell’azione sinergica che vede impegnati il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, – con gli uffici centrali Dac e Sco – la Squadra Mobile, d’intesa con le altre forze dell’ordine, coordinati dalla Procura della Repubblica partenopea. Altrettanto importante il coinvolgimento degli uffici periferici, come i Commissariati, uno dei quali, appunto, ha messo a segno quest’oggi l’arresto di Guarino”. L’arresto di Guarino ha fatto registrare – prosegue la nota della Questura di Napoli – uno sforzo investigativo corale in cui tutte le forze coinvolte hanno messo in campo i loro migliori uomini per il raggiungimento dell’obiettivo comune del ripristino della normalità nell’area nord di Napoli. L’operazione di stamani, condotta dal Commissariato di Polizia di “Frattamaggiore”, ha consentito di rintracciare il latitante in un covo “di passaggio” in un monolocale di un’anonima palazzina di Arzano, nell’area limitrofa alla zona interessata alla faida.