NAPOLI – Con falsi attestati medici si consentiva a extracomunitari di accedere alla sanatoria per l’emersione dei lavoratori stranieri contemplando nelle pratiche falsi datori di lavoro spesso disoccupati e nullatenenti: un 45enne napoletano, è stato deferito in stato di libertà dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso. L’uomo è stato sorpreso dai poliziotti nelle adiacenze dell’Ufficio Immigrazione mentre, comodamente seduto ad un tavolino da bar, e circondato da numerosi stranieri, era intento a dare informazioni e compilare modulistica. Inizialmente il 45enne ha riferito di essere collaboratore di un CAF e di un sindacato ma aveva una cartellina con la scritta “Emersione” che ha indotto gli agenti a fare accertamenti più approfonditi.
L’uomo era in possesso di 48 istanze di emersione, tutte corredate da una certificazione medica attestante lo stato di fisica invalidità del datore di lavoro richiedente, circostanza che non prevede l’obbligo di presentare il proprio reddito così come previsto dalla vigente normativa. Se lo straniero svolge funzione di badante ed il datore di lavoro è invalido, infatti, nella procedura di emersione si prescinde dal reddito di quest’ultimo. Dagli accertamenti è emerso che documentazione era falsa, nessuno dei medici citati nelle certificazioni ha infatti riconosciuto la propria firma. Il 45enne ha quindi ammesso la propria responsabilità e confessato di essere componente di un’articolata attività organizzata su base territoriale, capace di produrre certificazioni contraffatte finalizzate a far accedere ai benefici della sanatoria un elevato numero di cittadini stranieri fornendo loro falsi datori di lavoro spesso disoccupati e nullatenenti. E’ stato anche accertato che l’uomo ha agito in concorso con la propria consorte ed in stretta collaborazione con un Sindacato con sede a Giugliano, un Caf ed un Patronato. I poliziotti si sono recati nella sede del Caf gestito dagli stessi coniugi e nella loro abitazione, entrambe a Giugliano, per una perquisizione: trovati e e sequestrati 10mila euro ritenuti parziale provento dell’illecita attività, il registro delle operazioni illecite, altre 44 pratiche di emersione, i timbri falsificati di tutti i medici coinvolti, nonché i timbri personali di autorità locali ed addirittura di un funzionario prefettizio in servizio presso lo sportello unico per l’immigrazione. L’iter previsto dall’organizzazione era che lo straniero effettuasse autonomamente il versamento di mille euro previsto dalla legge, corrispondesse la somma necessaria per pagare i bolli, versasse una acconto tra i 500 e i 1000 euro seguito poi da un saldo finale di 1000 euro. Tutte le richieste raccolte venivano poi fatte confluire insieme alla documentazione presso la sede del sindacato che ne avrebbe poi curato la trasmissione telematica. Sono ora in corso le indagini finalizzate all’individuazione degli altri soggetti coinvolti nelle illecite attività dell’organizzazione.