Un processo in corso a Roma, uno che si aprira’ ad aprile 2012 a Perugia e un’udienza preliminare in corso a L’Aquila. E poi diversi filoni d’indagine ancora aperti anche in altre citta’, come Firenze. L’inchiesta sulla cosiddetta ‘cricca’,
nata nel capoluogo toscano qualche tempo fa, dalla meta’ del 2010 ha imboccato strade che l’hanno portata in giro per l’Italia. I pm ritengono di aver scoperto una serie di corruzioni e illeciti scambi di favori perlopiu’ fra imprenditori, funzionari pubblici, liberi professionisti e politici. A Perugia oggi e’ terminata l’udienza preliminare sul filone dell’inchiesta che, secondo gli inquirenti, meglio fotografa cio’ che negli atti d’indagine viene definita ‘cricca’. Secondo l’accusa ci sarebbe stata una serie di corruzioni – scambio di denaro ma anche auto in regalo, lavoretti domestici gratis fino a incontri di carattere sessuale – per favorire imprenditori ‘amici’, in particolare Diego Anemone, nell’assegnazione degli appalti per i Grandi eventi. A Roma e’ in corso il processo (partito con giudizio immediato a Firenze e poi trasferito per competenza territoriale nella Capitale) sulla costruzione della scuola marescialli dei carabinieri di Firenze: imputati Balducci, l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli e Riccardo Fusi (la cui posizione e’ stata stralciata). Secondo la procura, dopo aver perduto l’appalto in un contenzioso amministrativo, Fusi avrebbe cercato di riottenerlo grazie all’interessamento dei funzionari pubblici e pure dell’onorevole del Pdl Denis Verdini. Verdini e Fusi sono imputati a L’Aquila per tentato abuso di ufficio: il parlamentare avrebbe cercato di favorire un consorzio, di cui faceva parte anche la Btp di Fusi, nell’assegnazione di alcuni appalti per la ricostruzione post terremoto. Riguardo le inchieste, il Tribunale dei Ministri di Perugia sta vagliando le posizioni dell’ex ministro Pietro Lunardi e dell’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe in merito all’acquisto da parte dell’esponente del Pdl di un immobile romano della Congregazione Propaganda Fide. A Roma l’ex ministro Claudio Scajola e’ indagato per violazione delle norme sul finanziamento dei partiti per l’acquisto di un appartamento con vista sul Colosseo che, secondo l’accusa, in parte sarebbe stato pagato dall’imprenditore Diego Anemone. Infine anche Firenze ha diversi fascicoli aperti, fra cui uno sul Credito cooperativo fiorentino, la Banca di cui era presidente Verdini. Il coordinatore del Pdl e’ accusato di mendacio bancario.