Marino Massimo De Caro, il direttore della biblioteca dei Girolamini arrestato ieri nell’ambito dell’inchiesta sul furto dei libri e la caotica gestione della struttura, ha ammesso le accuse e si è detto disponibile a collaborare con i pm, che dunque fisseranno per i prossimi giorni nuovi interrogatori investigativi.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, che si è svolto oggi ed è durato circa due ore, De Caro, che è assistito dagli avvocati Grazia Volo, Leo Mercuri ed Ernesta Siracusa, si è detto consapevole della gravità di quanto ha fatto. Gli scatoloni, le valigie e le borse che il direttore e altri indagati, ripresi dalle telecamere, portavano via dalla biblioteca contenevano, ha spiegato De Caro al gip Francesca Ferri, i libri ritrovati nei giorni scorsi nel container self storage a Verona il cui contratto di affitto era intestato a un prestanome. Il direttore ha, poi, sottolineato che il conservatore, padre Sandro Marsano, a sua volta indagato per peculato, era all’oscuro della vicenda e ha affermato di essersi comunque impegnato per la biblioteca dei Girolamini, in particolare compiendo un intervento di disinfestazione contro le tarme. Proprio la necessità di compiere questo intervento lo aveva indotto a disporre il massiccio spostamenti dei libri al quale si fa riferimento nell’ordinanza di custodia cautelare.