Prima studiavano a tavolino le difese degli obiettivi, poi effettuavano dei sopralluoghi e li “mappavano” per individuare le via d’accesso e di fuga, in seguito studiavano le misure dei buchi da realizzare. Una volta reso operativo il piano, l’azione passava in mano agli “scavatori” che conoscevano la rete fognaria di Napoli, anche grazie alle “soffiate” passate dal dipendete comunale indagato e infine i “pali” (le vedette) che con l’ausilio delle radiotrasmittenti comunicavano con i compagni impegnati nel furto vigilando su quello che accadeva all’esterno. Ecco il “sistema” e l’organizzazione di una delle famigerate “Banda del buco”, sgominata grazie a un blitz dei carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone accusate di associazione a delinquere, detenzione e porto illegali di armi, rapina, furto aggravato e ricettazione.

TUTTI I NOMI

GIUSEPPE CAPEZZUTO, 66ENNE, DOMICILIATO A CASTELNUOVO CILENTO (SA), Già NOTO;

PASQUALE IACOMO, 60ENNE, DI CICCIANO, Già NOTO;

GENNARO CRISTOFARO, 66ENNE, DI MONTESANTO, Già NOTO;

FRANCESCO TRINCHILLO, 46ENNE, DI QUARTO, Già NOTO;

MAURO RUSSO, 41ENNE, DI CAIVANO, Già NOTO;

ANTONIO RACCA, 47ENNE, DI VILLARICCA, Già NOTO;

VINCENZO ALBORETO, 55ENNE, RESIDENTE E Già AGLI ARRESTI DOMICILIARI A SCALEA (CS);

GIUSEPPE CASO, 40ENNE, DI CERCOLA, Già DETENUTO NEL CARCERE DI ARIANO IRIPINO (AV);

VINCENZO CIOFFI, 49ENNE, DEI QUARTIERI E Già AGLI ARRESTI DOMICILIARI;

MICHELE CARANDENTE, 34ENNE, DI QUARTO, Già AGLI ARRESTI DOMICILIARI, (AA.DD.);

C.M., 45ENNE, DI VILLARICCA, UNICA INCENSURATA, (AA.DD.);

MASSIMO D’ONOFRIO, 42ENNE, DEL PARCO VERDE, Già NOTO. (AA.DD.).

 

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