“ L’assessorato all’Agricoltura della Regione ha perseverato in un atteggiamento di totale indifferenza verso le esigenze di gestione del Consorzio e, sebbene siano stati utilizzati tutti gli strumenti a disposizione per fronteggiare l’emergenza e segnare la discontinuità con la gestione passata, questo non è bastato”. Il presidente del Consorzio di bonifica del basso Volturno Angelo Lupoli due settimane fa aveva provocatoriamente rassegnato le sue dimissioni, subito respinte  dal Consiglio dei delegati.  A distanza di pochi giorni,  le ha irrevocabilmente reiterate e con lui anche il vicepresidente Michele Schiavone e tutta la deputazione amministrativa. Lupoli  lancia un duro affondo contro l’assessore regionale all’Agricoltura Daniela Nugnes, che “ purtroppo- commenta con amarezza il presidente dimissionario- non ha agito secondo la sensibilità istituzionale richiesta dal suo ruolo e questo è dimostrato dagli ostacoli puntualmente opposti alle legittime richieste di un consorzio, che non solo non ha potuto contare sul sostegno straordinario della Regione, ma neanche su quello ordinario. Sono certo che il presidente della giunta campana Stefano Caldoro sia all’oscuro di tutto e che non conosca fino in fondo i gravissimi danni che questo stato di cose sta provocando all’ intera economia agricola del Casertano ”. La Regione non ha ancora corrisposto al Consorzio i crediti spettanti, creando una situazione di grande disagio e debolezza, fino a consentire il ritardo nel pagamento degli stipendi, causando così malcontento e diverse astensioni dal lavoro da parte del personale dipendente, con la conseguenza di disservizi e disagi per il territorio. “ Ho deciso di rassegnare le dimissioni- spiega Lupoli- perché il clima è avvelenato e pieno di tensioni, allora- riflette- se il problema è di carattere personale, per il bene del Consorzio, ma soprattutto del territorio e dei contribuenti, faccio un passo indietro”. Lupoli sottolinea di non essere stato ascoltato e di aver utilizzato ogni risorsa per ripristinare la normalità in un ente che già usciva da una situazione impietosa. E quando, qualche mese fa, è stato chiamato a fare la propria parte per aiutare gli agricoltori in difficoltà, dopo il divieto di utilizzo delle acque dei pozzi sequestrati per la presenza di sostanze contaminanti,  non ha esitato a mettere il consorzio al servizio della salute pubblica. “ Non conta sbandierare l’impegno per salvare i prodotti della Terra dei fuochi- afferma Lupoli- se poi, nella concretezza, si viene meno. E’ scandaloso che dall’assessorato il Consorzio non abbia ottenuto alcun sostegno, ma- ipotizza- forse la linea è quella di far prevalere sulle spalle dei contribuenti tutti costi dell’ente e allora- conclude- in questo caso, resto ancora più fermo nell’idea di farmi da parte”. L’assessorato non è intervenuto né per sostenere l’irrigazione “sana” dei campi, né per favorire il pagamento da parte dei Comuni del contributo di collettamento delle acque dovuto al Consorzio. “ Un totale disinteresse- sostiene Lupoli- forse motivato da una recondita strategia politica che predilige la nomina di commissari a capo degli enti strumentali, come dimostra la storia degli ultimi 17 anni in cui il Consorzio è stato ininterrottamente amministrato da commissari straordinari. Se è così- lancia l’appello Lupoli- visto che il risultato del lavoro dei commissari è quello che abbiamo ereditato, allora che i contribuenti comincino a svegliarsi, c’è davvero molto di cui preoccuparsi. E’ intollerabile che logiche di potere prevalgano sul bene comune”. L’amministrazione dimissionaria, fin  dal suo insediamento, ha improntato la gestione sui principi della  spending review, della legalità e della trasparenza, anche attraverso scelte molto forti. Non ultima quella di chiedere l’intervento del presidente dell’authority anticorruzione Raffaele Cantone per l’assegnazione degli appalti relativi ad opere di bonifica per un importo di circa 16 milioni di euro.

 

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