NAPOLI – Il Tesoro di San Gennaro esce per la prima volta dalle mura napoletane. Un corteo superblindato si è mosso oggi da Napoli – tra la curiosità dei passanti e dei turisti – per il sesto e ultimo dei viaggi necessari per trasferire a Roma i preziosi esposti nelle sale di Palazzo Sciarra, dal 30 ottobre al 16 febbraio 2014. Il 29 è prevista l’anteprima per la stampa. Stamane, per il ”carico” più significativo, sono partiti dal caveau del Banco di Napoli, che abitualmente custodisce i preziosi, due blindati scortati da otto vetture e un elicottero dei carabinieri.

Un trasferimento con misure di sicurezza ingenti, per scoraggiare eventuali emuli dei ladri capitanati da Nino Manfredi, Totò e Senta Berger nel celeberrimo film di Dino Risi ”Operazione San Gennaro”. A Roma saranno esposti 90 pezzi ”di altissimo livello” dei 21.610 capolavori che costituiscono il Tesoro di San Gennaro. Tra i tesori ‘in trasferta’, la mitra, creata nel 1713, in argento dorato, 3326 diamanti, 164 rubini, 198 smeraldi e 2 granati e la collana di San Gennaro in oro, argento e pietre preziosi, uno dei gioielli ”più preziosi al mondo”. L’esposizione si intitola ‘Il Tesoro di Napoli, i capolavori del Museo di San Gennaro’ ed e’ promossa dalla Fondazione Roma e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei in collaborazione con il Museo di San Gennaro. L’esposizione, curata da Paolo Iorio direttore del Museo di San Gennaro e da Ciro Paolillo, gemmologo e docente all’Università La Sapienza, si annuncia come un evento ”unico e di grande rilevanza storica e artistica”.

”E’ – sottolinea Iorio – un’operazione di grandissimo respiro che porta, per la prima volta fuori da Napoli, un patrimonio incredibile il cui valore è superiore a quello del Tesoro d’Inghilterra e a quello dello Zar, una mostra che sarà anche un buon biglietto da visita per Napoli”. Altra novità: la Fondazione Roma, al termine della mostra, donerà al Museo del Tesoro di San Gennaro delle teche ad altissima sicurezza, che permetteranno da febbraio di esporre, anche a Napoli, i più importanti gioielli finora “costretti” per motivi precauzionali a rimanere nei caveau del Banco di Napoli.

 

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