Un monito che sa di allarme e che scuote le coscienze di una intera città. Dure le parole del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe per la tradizionale cerimonia dell’Immacolata a Piazza del Gesù. “Napoli, fai attenzione – ha detto il cardinale nel suo discorso a fedeli e cittadini – è in corso una guerra. Pericolosa, terribile, che mette in gioco il futuro della città. L’arruolamento dei ragazzi nelle file della malavita organizzata è la guerra di casa nostra, è la sconfitta della nostra comunità locale, è la bandiera a mezz’asta costantemente abbassata sulla nostra storia e sulle nostre conquiste”. “Le baby-gang, le formazioni giovanili della delinquenza nascono innanzitutto dal disagio precoce che inizia ad aggredire le loro giovani esistenze – ha proseguito – è come se la vita presentasse ad essi un conto che non sono in grado di pagare.Ma questo conto siamo noi tutti, noi comunità, noi società, noi istituzioni, noi classe dirigente, a doverlo pagare, rendendo loro conto della nostra responsabilità, del nostro dire e soprattutto del nostro non fare”. “Non dobbiamo, non vogliamo cedere alla rassegnazione – ha concluso Sepe – Ce lo chiede anche il Papa, invitandoci a vivere il vero spirito del Giubileo. Il Giubileo é un evento che qui abbiamo intensamente vissuto nel 2011 nel ricordo di quello dell’Anno 2000. Ma il centro di tutto è la misericordia, quell’amore profondo che nessuno più di Napoli ha mai sperimentato”.

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