”Avevo bisogno di serenità, perché è da un po’ di tempo che non sono serena”. Sono le confidenze che Mariastella Giorlandino, l’imprenditrice 60enne titolare di Artemisia Lab scomparsa mercoledì scorso, ha rivolto alla poliziotta libera dal servizio che ieri l’ha riconosciuta e avvicinata in Piazza Bartolo Longo a Pompei, all’esterno del Santuario della Beata Vergine del Rosario. Alla poliziotta, che era a passeggio con la figlia neonata, l’imprenditrice ha raccontato di essere partita senza una meta precisa e di aver deciso di volta in volta le tappe del viaggio. “Mi ha detto di essere venuta qui per rivolgere una preghiera alla Madonna”, ha raccontato ai colleghi. L’agente, dopo aver riconosciuto l’imprenditrice romana scomparsa tre giorni fa, le si è infatti avvicinata per parlarle. E’ bastato poco perché lei confermasse la sua identità: “Sì, sono Mariastella”, le ha detto. La donna è stata quindi accompagnata al Commissariato di Pompei, poco distante dall’entrata del Santuario. Provata dal viaggio, ma tranquilla e con vestiti diversi da quelli con i quali è partita, Mariastella Giorlandino ha spiegato di aver lasciato Roma spontaneamente per un “bisogno di serenità, perché è da un po’ di tempo che non sono serena”. Senza una meta precisa, ha deciso di volta in volta le tappe del suo viaggio, passando per la stazione di Napoli, dove era stata notata da un capotreno, e dove avrebbe chiesto informazioni per proseguire il suo viaggio in direzione Palermo. Ha poi deciso di recarsi a Pompei, meta dei pellegrinaggi di tanti fedeli. E a Pompei si è ricongiunta con il marito, avvertito dagli agenti che era lì e, soprattutto, in buone condizioni.

 

 

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