Risultati positivi sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, aumento dei cosiddetti reati predatori, beni sequestrati ai clan per un valore di un miliardo e 313 milioni di euro, forte incremento dei procedimenti sui casi di corruzione, a fronte di un aumento delle denunce pari al 118 per cento. Sono alcuni dei dati illustrati alla vigilia dell’anno giudiziario dal presidente della Corte di Appello di Napoli Giuseppe De Carolis e dal procuratore generale Luigi Riello. I dati si riferiscono al periodo compreso dal 1 luglio 2014 al 30 giugno 2015. Tra i risultati più significativi evidenziati sul fronte della lotta ai clan vi è la cattura di 55 latitanti tra cui Pasquale Scotti esponente di primo piano della camorra cutoliana, ricercato dal 1984 e arrestato in Brasile. De Carolis e Riello hanno sottolineato, tra i problemi principali, i tempi ancora molto lunghi per la definizione dei processi e la carenze di organico del personale amministrativo. Comunque tra gli elementi positivi in sede di bilancio è stato evidenziato che la Corte di Appello di Napoli è la più ”produttiva” nel settore penale per quanto riguarda sentenze e numero di processi, mentre nel settore civile è al secondo posto dopo Roma. ”Le pendenze stanno diminuendo sia nel penale e sia nel civile”, ha detto De Carolis.

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