Non ce l’ha fatta Tullia Ciotola, la giovane 20enne italiana originaria di Napoli che aveva riportato ustioni gravissime nel tragico rogo di una settimana fa alla discoteca di Bucarest. Tullia è morta infatti mentre veniva trasportata in un ospedale specialistico di Rotterdam, in Olanda. Il decesso, annunciato dal sottosegretario alla sanità romeno Raed Arafat, è stato confermato dalla Farnesina. Fonti dell’ambasciata italiana a Bucarest hanno detto che i sanitari che accompagnavano la giovane studentessa hanno fatto il possibile per tenerla in vita, ma tutto è stato vano. Tullia è morta, insieme a un altro ustionato grave che era diretto anch’egli nel centro specialistico olandese. E’ salito così a 39 il bilancio delle vittime del rogo nella discoteca Colectiv della capitale romena. Un bilancio destinato probabilmente ad aggravarsi ancora dal momento che una cinquantina dei 110 ustionati ricoverati in ospedale sono in condizioni gravi o molto gravi. Con la giovane italiana e con l’altro paziente deceduto, altri sei ustionati gravi sono stati trasportati per cure specialistiche in Olanda a bordo di un aereo militare olandese. I genitori di Tullia, a Bucarest da diversi giorni per stare accanto alla figlia in ospedale, hanno fatto sapere di non voler incontrare alcun giornalista in questo momento di immenso dolore. Tullia Ciotola, iscritta al secondo anno del corso di laurea di scienze politiche e relazioni internazionali all’Università Orientale di Napoli, era a Bucarest nell’ambito del programma Erasmus. “Tullia era una studentessa brillante. La ricorderemo sempre con affetto, e lunedì a mezzogiorno tutto l’Ateneo si fermerà per osservare un minuto di silenzio”, ha detto la rettrice dell’Orientale Elda Morlicchio. “Profonda tristezza” per la morte della giovane studentessa è stata espressa dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris. A Bucarest intanto non si ferma la protesta popolare, scatenata dalla rabbia per il tragico rogo alla discoteca, causato con ogni probabilità dall’incuria e dalla mancanza di controlli sul locale, privo dei necessari dispositivi di sicurezza e non rispondente alle norme di legge. Nonostante le dimissioni nei giorni scorsi del premier Victor Ponta e dell’intero suo governo – che si sono assunti la responsabilità per la tragedia – migliaia di persone sono scese in strada anche ieri sera nella capitale romena per condannare la corruzione e l’inefficienza delle autorità, e per chiedere nuove elezioni subito. “La classe politica è corrotta. Vogliamo al governo persone capaci, non dei criminali”, si leggeva su uno striscione mostrato dai manifestanti, che hanno scandito slogan ostili al governo, tra lo sventolio di bandiere romene.


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui