NAPOLI – Il boss Salvatore Lo Russo e’ un collaboratore di giustizia credibile e per questo le accuse mosse nei confronti di Vittorio Pisani, l’ex capo della Squadra mobile di Napoli ora in servizio allo Sco che ha catturato latitanti eccellenti come Antonio Iovine e Michele Zagaria, sono da ritenere attendibili.
E’ quanto ha scritto il gip Francesca Ferri nel provvedimento con il quale ha respinto la richiesta di revoca o sostituzione della misura cautelare avanzata dagli indagati nell’inchiesta sul riciclaggio di denaro della camorra in ristoranti e bar. A Pisani, accusato di favoreggiamento, falso e abuso di ufficio, non e’ stato quindi revocato il provvedimento di divieto di dimora nel napoletano. Lo Russo ha dichiarato, tra l’altro, di avere investito un milione e mezzo di euro nei locali gestiti dall’imprenditore Marco Iorio e dai suoi fratelli, che avrebbe rastrellato denaro anche da Mario Potenza, ex contrabbandiere di sigarette poi diventato usuraio. “E’ proprio l’allarme registrato dalle conversazioni agli atti all’indomani della notizia del pentimento di Lo Russo Salvatore – scrive il gip – a offrire la conferma degli investimenti di Lo Russo nelle attivita’ dei gruppi imprenditoriali. Le dichiarazioni che il nuovo collaboratore potrebbe rendere fanno tremare tutti i soggetti coinvolti nel settore imprenditoriale. E’ gravissimo che validi imprenditori (la famiglia Iorio) che hanno investito risorse economiche ed energie personali nel settore della ristorazione non si siano saputi accontentare e non abbiano optato per minori soddisfazioni economiche, ed abbiano scelto, invece, non solo di ‘fare tanto nero’, ma anche e soprattutto di scendere a patti con la camorra che in questo processo si chiama Salvatore Lo Russo”.