Sandro Santangelo, il capo della segreteria del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, indagato nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nell’acquisto di un immobile, consegnerà nei prossimi giorni ai magistrati i documenti sulla compravendita e renderà dichiarazioni spontanee per chiarire la vicenda: lo rendono noto gli avvocati Alfonso Furgiuele e Fabio Carbonelli.
Secondo la ricostruzione della difesa, ad acquistare a un’asta fallimentare l’appartamento in via Toledo fu la società Resolve, che faceva capo a Santangelo e che era già affittuaria dell’appartamento. All’ acquisto partecipò con una propria quota Anna Maria Colao, moglie di Caldoro. L’appartamento, di 120 metri quadri, fu poi frazionato: Colao ne acquisì i due terzi, mentre il restante andò a Santangelo. Per formalizzare l’acquisto – sottolineano ancora i legali – Santangelo restituì a Colao parte del denaro ricevuto inizialmente. Quindi, secondo gli avvocati non avrebbero fondamento le anomalie ipotizzate dalla Banca d’Italia, da una cui segnalazione è stata avviata l’indagine, secondo cui la restituzione in un breve lasso di tempo di una parte del denaro lasciava immaginare lasciava immaginare un’operazione irregolare.