Un altro provvedimento restrittivo è stato annullato nell’ambito dell’inchiesta su presunti illeciti nell’assegnazione di appalti tra le province di Napoli e di Caserta che portò nei giorni scorsi all’esecuzione di 68 misure cautelari. E’ tornato in libertà Raffaele Peluso, funzionario dell’ufficio tecnico del Comune di San Giorgio a Cremano, indagato per concorso in turbativa d’asta in relazione a ipotizzate irregolarità nell’appalto per il restauro di Villa Bruno. Lo ha deciso il gip Federica Colucci, lo stesso giudice che aveva emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il gip ha accolto le richieste del legale di Peluso, l’avvocato Giuseppe De Angelis, ed ha revocato il provvedimento per il venir meno, all’esito dell’interrogatorio e di altre attività di indagine, del quadro indiziario iniziale. Tra gli elementi alla base della decisione del giudice, anche gli accertamenti che hanno fatto chiarezza su un elemento indiziario, ovvero il mancato rinvenimento durante le perquisizioni, disposte durante l’indagine, di alcuni documenti relativi all’appalto. Quelle carte – atti riguardanti la gara d’appalto e le minute dei verbali – erano infatti già state sequestrate in precedenza dalla squadra mobile nell’ambito di un’altra inchiesta. Il verbale di sequestro della Mobile è stato acquisito dal gip che, anche sulla base di tale elemento, ha revocato gli arresti.

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