E’ confermato lo sciopero degli infermieri proclamato per il 23 febbraio. Lo afferma il sindacato di categoria Nursing-up, ricordando che la protesta riguarda il mancato rinnovo del contratto dei lavoratori del comparto Sanità. “Al momento – afferma il presidente del sindacato, Antonio De Palma – non abbiamo ricevuto alcuna convocazione né dal ministro della Salute né dal ministro della Funzione Pubblica, ai quali avevamo chiesto e sollecitato degli incontri.

Tutto quello che abbiamo, allo stato, è una convocazione in Aran per il 22 febbraio, rispetto alla quale non sappiamo quali saranno le proposte di parte pubblica. E soprattutto se ci saranno. Ma ritengo che sia molto difficile, considerando le risorse a disposizione, che pare dovrebbero integrare solo ciò che serve a garantire il valore medio di 85 euro”. Una somma, sottolinea, “risibile per professionisti che aspettano da dieci anni di vedere riconosciuto contrattualmente il loro delicato ruolo”. Intanto, rende noto il sindacato, “per la manifestazione del 23 febbraio a Roma, sono migliaia le adesioni ricevute da tutta Italia e stiamo organizzando pullman che partiranno da ogni città”. A fronte di questa “massiccia adesione – rileva De Palma – è nostro dovere però segnalare che alcune aziende sanitarie, ad esempio in Piemonte e in provincia di Bolzano, non hanno ancora stabilito, ad oggi, i contingenti minimi di personale da far restare in servizio, cosa che il contratto prevede debba essere fatta entro cinque giorni dallo sciopero. Tale comportamento è pericoloso, sia per i cittadini, che hanno diritto a vedersi garantiti i servizi minimi, sia per la libertà sindacale”. Quanto alla sospensione dello sciopero dei medici, inizialmente previsto sempre per il 23, conclude, “non ci meraviglia, perchè le ragioni della protesta sono diverse”.

 

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