NAPOLI – Un cancelliere dell’ufficio gip di Napoli è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulla fuga di notizie grazie alla quale, lo scorso agosto, il settimanale Panorama anticipò la richiesta d’arresto nei confronti di Gianpaolo Tarantini e del giornalista Valter Lavitola per il presunto tentativo di estorsione a Silvio Berlusconi.
Il cancelliere è stato sentito nelle scorse ore dai pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, della sezione coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco. Contestualmente i pm hanno disposto la perquisizione delle abitazioni e dei luoghi di lavoro del giornalista Giacomo Amadori, autore dell’articolo, e di un avvocato napoletano che avrebbe fatto da tramite tra lui e il cancelliere. Dieci mesi dopo quell’articolo, in seguito alla cui pubblicazione Valter Lavitola lasciò l’Italia, gli investigatori sarebbero dunque riusciti a ricostruire la fuga di notizie. La richiesta di arresto per Lavitola e Tarantini che la Procura aveva inviato all’ufficio gip fu, secondo la ricostruzione accusatoria, copiata dal cancelliere infedele e passata all’avvocato, che a sua volta la girò al giornalista di Panorama. I pm napoletani avevano chiesto l’arresto di Lavitola, di Tarantini e della moglie di quest’ultimo, Nicla, per l’ipotesi di tentativo di estorsione nei confronti di Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio: i tre indagati, era la ricostruzione della Procura, gli avevano chiesto 500.000 euro per organizzare il patteggiamento di Tarantini nell’inchiesta barese sulle escort. Tarantini e la moglie furono arrestati, Lavitola fuggì e rimase latitante fino allo scorso aprile. L’inchiesta è poi finita parte a Roma, parte a Bari, con ipotesi di reato diverse. Nell’altra ordinanza che al momento del suo arrivo in Italia è stata notificata a Valter Lavitola, quella sulla corruzione internazionale e i finanziamenti all’Avanti!, è contenuta un’intercettazione telefonica nella quale il giornalista, conversando con Anna Rita Vassalli, parla dello scoop di Panorama e sostiene di esserne stato al corrente alcuni giorni prima della sua pubblicazione, tanto che ebbe il tempo di organizzare la propria fuga all’estero. “Siccome Letta – afferma Lavitola – ha fatto un passo falso micidiale, ha messo nei guai Berlusconi impropriamente, tu ti rendi conto da sola no? Che se ti pubblica su Panorama una cosa del genere vuoi dire che io e Berlusconi lo sapevamo da tre quattro giorni prima, tanto è che non è un caso che io non ci stavo quando è uscita sta cosa”.