I soldi dei diritti d’autore per alcune manifestazioni tenute in penisola Sorrentina, secondo l’accusa, non sarebbero finiti nelle casse della Società italiana autori ed editori grazie a un sistema di mazzette. Nella mattinata di oggi i finanzieri della tenenza di Massa Lubrenese (Napoli) hanno eseguito quattro misure cautelari e denunciato altre 10 persone. Le accuse, a vario titolo, vanno dal peculato alla falsità ideologica, alla rivelazione del segreto d’ufficio, alla distruzione di atti pubblici.
L’indagine, denominata “Regno Pulito”, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata (Napoli), è scattata nel mese di maggio dello scorso anno. Secondo l’accusa era stato creato un sistema, “ben radicato nel territorio stabiese e sorrentino che ha consentito di non versare l’emolumento per il diritto d’autore collegato al rilascio del permesso previsto per trattenimento musicale”. I finanzieri hanno passato al setaccio diversi locali pubblici della costiera sorrentina. Ad agosto scorso hanno eseguito 70 perquisizioni. Oggi per due accertatori (all’epoca dei fatti) della Siae è scattata la custodia cautelate in carcere, mentre per un terzo sono stati disposti i domiciliari. Il divieto di dimora nei comuni della provincia di Napoli è stato disposto per una quarta persona. Nell’inchiesta sono anche coinvolti altri funzionari dell’ente, un imprenditore, il titolare di una discoteca, un disc jockey e due musicisti. Gli arresti in carcere sono stati disposti nei confronti di Aniello Acanfora, 53 anni, e Alberto Somma, 36, entrambi accertatori pro-tempore della circoscrizione Siae di Castellammare di Stabia-Sorrento. Ai domiciliari è finito Aniello Ilardo, 74 anni, sempre accertatore Siae. Divieto di dimora in provincia di Napoli per Gianluca Ilardo, 29enne mandatario della Siae. Nel corso dell’inchiesta, oltre alle intercettazioni telefoniche, i militari della Guardia di Finanza per verificare i sospetti si sono, in diverse occasioni, infiltrati in feste di matrimonio, comunione e battesimi confondendosi tra gli invitati. In alcuni casi si sono presentati ai locali fingendo di voler organizzare delle feste di matrimonio. Gli investigatori, infine, sottolineano che nel corso delle indagini un grande aiuto è stato fornito anche dalla direzione generale della Siae di Roma che ha messo a disposizione anche del proprio personale per una ricostruzione dei fatti oggetto degli accertamenti.
La Siae “ha subito sospeso gli agenti infedeli” e avviato “un profondo rinnovamento delle sue strutture nella provincia di Napoli”. Lo annuncia la Società degli autori e degli editori in una nota nella quale sottolinea la “piena collaborazione con l’autorità giudiziaria” per l’indagine condotta dalla Procura di Torre Annunziata. Gli agenti mandatari, accusati a vario titolo di peculato e corruzione, spiegano dalla Siae, “erano già stati sospesi dal servizio nelle scorse settimane, appena appresa la notizia dell’istruttoria in corso. La Siae, da subito, si è messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria fornendo elementi utili all’individuazione dei reati contestati, dagli omessi controlli alla richiesta di regali, e agendo in piena sinergia con la Guardia di Finanza, alla quale va il nostro sentito ringraziamento per il contrasto alle azioni illegali”. In una nota, i vertici della Società Italiana Autori ed Editori ribadiscono “la totale fiducia e la piena disponibilità alla collaborazione con le forze dell’ordine per chiarire tutti gli aspetti di una vicenda che ha fortemente penalizzato la riscossione del diritto d’autore in alcuni locali della zona tra Napoli e Sorrento”.