“Seguiamo tutto con grande attenzione sapendo che si tratta di situazioni molto diverse e anche con un grado di pericolo piuttosto diversificato”. Cosi il procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti in relazione alle notizie relative al piano per attentare alla vita del procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Colangelo e alle minacce e intimidazioni ai pm antimafia Sirignano e D’Alessio. Domani i pm della procura si riuniranno in assemblea proprio per discutere della questione sicurezza. Per quanto riguarda il piano contro Colangelo, Roberti ha affermato che “c’è da capire intanto l’organizzazione del progetto”, mentre sul fronte delle motivazioni Roberti ha spiegato che nascono “dall’azione molto incisiva che la Procura di Napoli sta portando avanti sotto la guida di Colangelo suscitando queste reazioni folli” motivo per cui – ha sottolineato – “è necessario fare indagini per approfondire il contesto”. Per quanto riguarda invece le minacce a Sirignano e D’Alessio, Roberti ha dichiarato che “in parte sono già note in altra parte meno e, dunque, vanno approfondite”. Tuttavia, il procuratore nazionale Antimafia non ritiene che questi fatti possano essere letti come “un ritorno a progetti di attentati contro i magistrati o le forze ordine, ma c’è un rigurgito di violenza grave che conosciamo tutti a Napoli e in cui si iscrivono anche questi progetti folli e criminali”.