“Hanno ucciso mia figlia, era sanissima e ora hanno distrutto la mia famiglia. Voglio la verità”. Il giorno dopo la morte all’opspedale Cardarelli di Napoli della 19enne Gabriella Ciaramella, la madre, Emilia, sfoga la sua rabbia per quell’intervento che doveva essere di routine e da cui sua figlia non è più uscita viva. La donna parla nello studio del suo legale, Domenico De Rosa: “Voglio la verità, non cerco vendette, se qualcuno ha sbagliato voglio essere sicura che non operi più, che resti a casa a fare l’uncinetto”. La famiglia della ragazza ha subito presentato un esposto al posto di polizia vicino all’ospedale: “Mia figlia era sanissima – racconta Emilia Ciaramella – lo scorso anno si era sottoposta a un intervento per l’appendicite e non aveva avuto nessun problema”. Stavolta, invece, si è rivelata fatale un’operazione a cui la ragazza si era sottoposta all’undicesima settimana di gravidanza: “Aveva preso un antimicotico – racconta la madre – e ben quattro ginecologi ci avevano detto che c’era il 50% di possibilità che ci fosse una malformazione del feto. Gabriella aveva paura, era giovane non sapeva se sarebbe riuscita ad accudire il bambino”. E così aveva deciso di abortire: “Siamo andati in metro’ al Cardarelli – racconta la donna – aveva anche incontrato una sua vecchia amica, le aveva parlato tranquillamente. Prima dell’intervento la ragazza che lo ha subito prima di lei l’ha tranquillizzata, dicendole che l’intervento era semplice”. E invece le cose per Gabriella si complicano: “Dopo un’ora – racconta la signora Cipolletta – che era in sala operatoria ci siamo preoccupati, l’intervento dell’altra ragazza era durato molto meno, ma nessuno ci diceva niente, passavano solo infermieri con sacche di sangue, poi abbiamo visto uscire una giovane tirocinante con l’espressione sconvolta. Dopo due ore un medico ci ha detto che la situazione era gravissima”. Una situazione su cui ora faranno chiarezza l’autopsia ordinata dal pm e che dovrebbe svolgersi venerdì, ma anche gli ispettori che il ministero ha deciso di inviare al Cardarelli. “Siamo pronti a collaborare – spiega il direttore sanitario dell’ospedale, Franco Paradiso – siamo scossi ma sereni”, mentre il commissario alla sanità in Campania Joseph Polimeni spiega che “c’è già un’inchiesta interna” al Cardarelli e che è necessario “un approccio tecnico, senza lasciare spazio a strumentalizzazioni”.