Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si è recato all’ospedale Loreto Mare di Napoli. Alfano è andato a fare visita a Nicola Barbato, il poliziotto ferito giovedì scorso mentre era impegnato in una operazione antiracket con un suo collega. Con il ministro dell’Interno, il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, e il questore di Napoli, Giosuè Marino. Il ministro dell’Interno si è trattenuto circa mezz’ora all’ospedale. Successivamente, Alfano si è fermato in questura a Napoli per un incontro gli agenti che hanno arrestato Raffaele Rende, il presunto feritore di Barbato. «Barbato era vigile ed è riuscito anche a sorridere. Devo dire che mi ha dato una bellissima sensazione di forza – ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano – gli abbiamo comunicato di questi suoi straordinari colleghi che hanno catturato chi lo ha colpito. Ho dato la mano uno ad uno a questi agenti della Squadra mobile di Napoli che non è una squadra ma uno squadrone con uno spogliatoio straordinario. Mi hanno raccontato che è stata una fatica mandarli a letto perché volevano continuare quel lavoro senza pause né soste». «Ho parlato anche con i familiari, la moglie, i figli e i fratelli – ha aggiunto Alfano – Sono delle persone meravigliose che hanno una grande forza spirituale e me l’hanno trasmessa». «Noi possiamo considerarla quel qualcosa che rende grande l’Italia e grandi i nostri italiani: eroi come Nicola che si sacrificano per il bene di tutti». La cattura di Raffaele Rende «è un grande risultato che deve continuare a dare fiducia nelle istituzioni». «Alla fine chi sbaglia paga – ha aggiunto Alfano – l’abbiamo catturato, lui ha detto di essere quello che aveva sparato e ora non deve più uscire di galera fin quando non avrà pagato l’ultimo giorno della pena che gli verrà inflitta».

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