Calci, pugni, minacce che duravano da anni. Storia di violenza, quella subita da una trentenne di Napoli, finita con l’arresto del suo ex Antonio Celentano accusato di atti persecutori, tentato omicidio e lesioni personali permanenti. La donna aveva iniziato la relazione con Celentano due anni fa andando a vivere con lui in un appartamento di Viale Colli Aminei lo scorso mese di aprile. Già dopo pochi giorni erano cominciate le prime avvisaglie del carattere violento dell’uomo, il quale, a seguito di una banale lite, aveva costretto la ragazza a chiudersi a chiave nella camera da letto per sfuggire alla sua violenza; solo l’intervento di una volante chiamata dalla donna lo aveva fatto desistere dai suoi propositi. A seguito dell’episodio, la ragazza se n’era tornata a casa dei genitori, ma poi s’era fatta convincere a tornare insieme. Poi, nel giugno scorso, a seguito di un’ennesima lite avvenuta sul pianerottolo, l’uomo l’aveva aggredita, prima con forti schiaffi e poi con una raffica di cazzotti alla testa fino a farla cadere a terra; una volta a terra, l’aveva continuata a colpire con calci e pugni, per poi scappare. Il ritorno a casa della famiglia, poi l’ennesimo tentativo con il aguzzino e poi l’addio definitivo. Nei primi di agosto – mentre nel frattempo Celentano continuava ad inviare sms, e-mail e fare telefonate -, la donna si è sentita male e si è recata in ospedale dove i sanitari le hanno riscontrato una pregressa frattura ad una costola, un trauma al polmone e una lesione da trauma al rene, procuratele dalle botte dell’uomo. Da qui è scattato l’arresto.