Maxi operazione della Polizia (Squadra Mobile e Sco) e della Guardia di Finanza di Napoli contro il traffico internazionale di droga e il riciclaggio: poliziotti e militari hanno eseguito undici arresti, in varie regioni d’Italia e all’estero. Si tratta di componenti di una banda di narcotrafficanti che acquistava dai cartelli sudamericani e poi gestiva ingenti carichi di droga. Sequestrate, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, tre società in Spagna, nell’Isola di Man e nell’Emirato di Dubai, nelle quali venivano reinvestiti parte dei proventi del narcotraffico, per un valore di oltre 10 milioni di euro.
I destinatari degli 11 provvedimenti eseguiti nella maxioperazione contro il traffico internazionale di droga e il riciclaggio sono tutti in collegamento stretto con il clan Amato-Pagano, una delle cosche della camorra protagoniste delle faide che si sono succedute a nord di Napoli negli ultimi anni. L’organizzazione era in contatto con cartelli di narcos sudamericani dai quali importavano ingenti quantità di cocaina, oltre 2mila chilogrammi all’anno, che immettevano poi sul mercato: ad essi – è stato sottolineato dagli inquirenti – si rivolgevano altri clan della camorra per acquistare droga da spacciare. Uno degli esponenti del gruppo fu arrestato nel 2013 all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi dove fu trovato in possesso di 1330 chilogrammi di cocaina. Le forti somme di denaro occultate dal clan venivano riciclate anche all’estero attraverso società intestate a prestanome: in Spagna, dove avevano acquisito due complessi immobiliari nelle province di Madrid e Burgos, e negli Emirati Arabi Uniti, dove tuttora risiederebbe un latitante. I particolari dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo, il procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia, Filippo Beatrice, il questore di Napoli, Guido Marino, il capo della Squadra Mobile, Fausto Lamparelli, e il colonnello Giovanni Salerno, del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. Il procuratore ha sottolineato che l’indagine ha evidenziato che il traffico di cocaina in Italia non rappresenta un monopolio della ‘ndrangheta, ma che anche la camorra gestisce tale attività avvalendosi di rapporti con i cartelli sudamericani anche grazie alla enorme disponibilità di denaro liquido. Colangelo ha sottolineato che “l’incremento di valore delle cifre investite nell’attività di spaccio è pari addirittura al 300 per 100 in una settimana”. Il capo della Squadra Mobile della Questura Napoli, Fausto Lamparelli, dal canto suo, ha evidenziato che numerosi clan si sono rivolti agli Amato-Pagano per l’acquisto di cocaina, una cosca che “trattava alla pari con i narcos sudamericani avendo fiumi di denaro da investire”. Un ruolo centrale sarebbe stato rivestito da uno dei destinatari dei provvedimenti notificati oggi, un commercialista genovese, Attilio Repetti.