Sequestrarono e torturarono per ore due anziane donne e la loro badante dopo essersi introdotti in un’abitazione del Vomero. A quasi due anni dal fatto due giovani sono stati arrestati dai carabinieri a Napoli. Ad incastrarli è stato il dna. I carabinieri della compagnia Vomero, agli ordini del capitano Giovanni Ruggiu, hanno eseguito stamattina un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Luigi Iossa, 24 anni, e Vittorio Stasino vittorio, 26: entrambi sono ritenuti responsabili di tentata rapina aggravata e lesioni. Le indagini, coordinate dalla Procura partenopea avrebbero permesso di ricostruire che i due uomini nell’aprile del 2012 entrarono in un appartamento, immobilizzarono le due donne anziane proprietarie (la madre di 94 anni e sua figlia 64enne) e la servitu’, e tentarono invano di estrarre dalla parete una grossa cassaforte. Per la ferocia dei rapinatori le signore riportarono lesioni permanenti gravissime. Ma a tradire i due malviventi sono state alcune alcune tracce del dna repertate dai militari: in particolare alcune gocce di sangue finite sulla parete dopo che uno dei due banditi, usando il martello pneumatico, si procurò mentre tentava di scardinare la cassaforte dalla parete.

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