Immettendo gli estremi della carta di credito aziendale avrebbe scommesso a siti internet e poi avrebbe anche “gonfiato”. Per questo il dipendente di una società pubblica regionale è stato citato in giudizio dalla Corte dei conti della Campania. Il dato emerge dalla relazione del Procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania. La magistratura contabile ha presentato una istanza di sequestro conservativo su tfr, pensione di invalidità e conto bancario perché il danno cagionato “per spese indebite e disservizio” risulta pari quasi a 180mila euro.


 

 

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