La mamma di Ciro Esposito non ha dubbi. “Alla fine la giustizia trionferà”. Antonella Leardi è stata una delle prime persone ad arrivare nell’aula bunker di Rebibbia dove si è aperto il processo per la morte del figlio colpito alla schiena da un colpo di pistola sparato, secondo l’accusa, dall’ultrà della Roma Daniele De Santis nel corso degli scontri avvenuti nel prepartita della finale di coppa Italia del 3 maggio dell’anno scorso. Leardi, accompagnata da altri familiari, si è detta certa che la verità verrà dimostrata nel corso del processo che si svolge davanti alla III corte d’Appello del tribunale di Roma. “Finalmente inizia il processo – ha aggiunto -, anche se per me dovrebbe finire oggi perché ormai i fatti sono evidenti”. In aula, di fronte a lei, De Santis che è costretto ancora su una barella a causa delle ferite riportate nel corso degli scontri scoppiati nella zona di viale di Tor di Quinto. Nei suoi confronti il pm Eugenio Albamonte contesta i reati di omicidio volontario, lesioni e porto abusivo d’arma. Sotto processo anche, per rissa, un tifoso partenopeo, Gennaro Fioretti, il quale faceva parte del gruppo che con Esposito si avventò contro ‘Gastone’ dopo il suo assalto ad un pullman di tifosi partenopei. La posizione di Alfonso Esposito, stralciata pochi mesi fa per un difetto di notifica ma coinvolto nel procedimento, verrà chiarita domani, quando il gup di piazzale Clodio sarà chiamato a decidere sul suo eventuale rinvio a giudizio. A sorpresa nel procedimento si è costituito parte civile il Comune di Napoli. Il tribunale ha accettato, infatti, l’istanza presentata dall’avvocato Alfredo Avella in rappresentanza dell’ amministrazione del comune partenopeo. “Sono orgogliosa del fatto che il comune di Napoli abbia dimostrato la sua vicinanza”, ha commentato la mamma di Ciro mentre gli avvocati di De Santis, Tommaso Politi e David Terracina sostengono che “il comune di Napoli non abbia nulla a che vedere con questa vicenda”. I giudici, inoltre, hanno respinto una questione sollevata dai difensori di parte civile relativa all’ammissibilità della perizia con cui i carabinieri del Racis hanno ricostruito la dinamica dei fatti. Al termine della prima udienza il processo è stato aggiornato al prossimo 7 ottobre. Da quel giorno nell’aula bunker di Rebibbia si rivivranno quelle ore di follia che segnarono per sempre Roma e il mondo del calcio.