La base era Napoli ma le ramificazioni si estendevano fino al Bresciano. Questo è il territorio in cui operava un’organizzazione sgominata dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza supportati da quelli del nucleo di Napoli, dedita alla ricettazione di beni di rilevanza storico-artistica rubati in Italia e commercializzati, anche tramite antiquari calabresi compiacenti, o esportati illecitamente per essere venduti in fiere di settore in Francia, come Avignone e Montpellier. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha portato all’esecuzione di cinque ordinanze agli arresti domiciliari ed a 20 perquisizioni a carico di altrettanti indagati. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di opere d’arte. Nel corso delle indagini sono state recuperate diverse opere trafugate, tra le quali un dipinto olio su tela del ‘700, raffigurante ‘Madonna con Bambino’, di Scuola Napoletana, trafugato nel 2014 da un palazzo nobiliare di Arcevia (Ancona). Il valore delle opere recuperate è stimato in 1,5 milioni di euro. L’operazione, denominata “Antiques” è stata condotta tra Reggio Calabria, Napoli, Brescia, Catania, Torre del Greco, Arzano, Melito di Napoli, Sant’Antonio Abate, Ischia, Castrezzato, Isola del Liri, Grana, dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, coadiuvati da quelli del reparto operativo Tpc di Roma, dei Nuclei Tpc di Napoli, Roma, Bari, Perugia, Firenze, Monza, Torino, della Sezione Tpc di Siracusa e dell’Arma territoriale. I provvedimenti eseguiti scaturiscono dall’esito di un’indagine svolta dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza con quelli del nucleo Tpc di Napoli e coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai pm Giovanni Calamita e Alessandro Moffa. Gli accertamenti sono partiti nel novembre del 2015 in seguito di un controllo in un negozio di antiquariato di Reggio Calabria e sono andati avanti anche attività tecniche e di riscontro con l’uso della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti. Nel corso delle indagini, al valico di Ventimiglia, al confine con la Francia, sono stati recuperati centinaia di beni, costituiti prevalentemente da elementi di arredo antico e di pregio, quali sculture in marmo e bronzo, consolle, dipinti su tavola e su tela, suppellettili antichi in argento, ceramica e porcellana, trasportati a mezzo di furgoni presi a noleggio per l’occasione dagli appartenenti al sodalizio criminale.
Gli arrestati sono: Mauro Aiello, di 48 anni, Luigi Benducci (38), Pasquale Iuliano (51), Giuseppe Pedata (46) e Raffaele Petti (68).

 

 

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