La procura di Napoli ”ha ancora interesse ad acquisire i dati di traffico” telefonico di Alfonso Papa, utili a ”ottenere una completa mappatura” delle sue chiamate negli ultimi due anni e che rischiano, tra l’altro, di andare distrutti per l’obbligo degli operatori telefonici di cancellare i dati ogni due anni. Lo scrivono le toghe di Napoli Francesco Curcio ed Henry John Woodcock, in una lettera alla Giunta delle Autorizzazioni della Camera in risposta a quella che l’organismo presieduto da Castagnetti aveva loro inviato nel febbraio scorso, dopo aver sospeso il voto sul deputato, chiedendo se i pm fossero ancora interessati all’acquisizione dei tabulati.
”Diversamente da quanto evidenziato da alcuni deputati nel corso del dibattito in commissione – si legge nella lettera della procura – non corrisponde alla realta’ processuale il fatto che i tabulati di cui si chiede l’acquisizione siano relativi a telefonate intercettate e dunque del tutto inutili ai fini delle indagini e del processo in corso”. L’obiettivo, spiegano le toghe, e’ quello di ”ottenere una completa mappatura del traffico telefonico dell’onorevole Papa negli ultimi due anni”. Questo perche’ attraverso i tabulati ”potrebbero scoprirsi i contatti fra Papa e i soggetti che comunicavano notizie riservate” in campo giudiziario, che secondo l’accusa, venivano poi utilizzate da Papa ”a fini di ricatto” e i rapporti tra il deputato ”i suoi coindagati e le presunte vittime”. Di qui l’attualita’ della richiesta dei tabulati. Tanto piu’, si legge ancora nella lettera, che ”lo scorrere del tempo, in considerazione dell’obbligo dei gestori telefonici di distruggere i dati di traffico che abbiano piu’ di due anni, determina una progressiva perdita di possibili elementi probatori acquisibili attraverso tabulati telefonici”.