“Le notizie dei giorni scorsi? Sono tutte bufale”. Il direttore generale della Asl Napoli 2, Giuseppe Ferraro, spiega: quella che inizialmente era sembrata una truffa da milioni di euro ai danni dell’Asl Napoli 2 – con Pap test prescritti a pazienti uomini ed esami tipici dell’età senile eseguiti su giovanissimi – risulta essere invece, dopo le verifiche interne, un banale errore di compilazione dei database aziendali, costato in tutto 80 euro in due mesi. “Innanzitutto – è la ricostruzione di Ferraro – non si tratta di migliaia di casi, ma soltanto di una ventina di episodi in due mesi.
Per quanto riguarda poi la grottesca vicenda dei Pap test prescritti agli uomini, si tratta di semplici e banali errori di battitura”. Ecco quindi la pietra dello scandalo. Un controllo di routine alla signora Maria, nei terminali dell’Asl Napoli 2 si trasforma in Pap test al signor Mario. Da lì il putiferio. “Qualora anche si fosse trattato di una truffa – spiega Ferraro – un Pap test costa all’Azienda 4 euro e fatti due calcoli sarebbe stata una truffa da 80 euro e non da 2 milioni di euro”. Stesso discorso vale, secondo il manager, anche per gli altri esami che avevano fatto gridare allo scandalo. “Il tempo di protrombina – prosegue Ferraro – è un esame che determina la tendenza alla coagulazione del sangue, ma non é vero che si prescrive solo prima degli interventi chirurgici. Viene effettuato, per esempio, anche a pazienti con una ferita che tarda a rimarginarsi. Stessa cosa per gli esami alla prostata: non è assolutamente detto che certe patologie colpiscano solo persone in età avanzata, anzi. E’ frequente che certi esami siano necessari anche per i più giovani”. “Bisogna saper analizzare i dati – dice Ferraro – Ormai per fare una truffa all’azienda bisognerebbe architettare un sistema talmente sofisticato che noi non potremmo mai scoprirlo”. Gli errori invece sì, quelli possono capitare.