Una misura interdittiva dall’esercizio della pubblica funzione per la durata di un anno è stata eseguita dagli ufficiali della sezione di polizia giudiziaria nei confronti di Agnese Iovino, oggi direttore sanitario del distretto 44 dell’Asl Napoli 2 Nord. Per l’accusa il manager si sarebbe attivato per far ottenere a soggetti della propria cerchia familiare incarichi professionali in violazione delle norme consentendo, in particolare, alla figlia ancora specializzanda di aggiudicarsi un assegno di ricerca. I fatti contestati risalirebbero agli anni 2012-2014, quando Iovino ricopriva l’incarico di direttore generale dell’azienda sanitaria. Nell’ordinanza cautelare emessa sulla scorta di richiesta avanzata dalla procura di Napoli-Sezione reati contro la Pubblica Amministrazione – si legge in una nota della procura di Napoli – si sottolinea la gravità indiziaria raccolta a carico della dottoressa che si sarebbe attivata al fine di far ottenere a soggetti della propria cerchia familiare incarichi professionali in violazione delle norme vigenti, consentendo in particolare alla figlia ancora specializzanda di partecipare e aggiudicarsi un assegno di ricerca per la realizzazione del piano operativo della rete di assistenza ai malati terminali, sussistendo il regime di esclusività prestazionale a carico dei medici specializzandi. Il Gip ha ritenuto fondata la ricostruzione secondo la quale la stessa Iovino si sarebbe adoperata anche per assicurare alla futura nuora un assegno di ricerca nell’ambito del progetto di ristrutturazione del dipartimento delle dipendenze patologiche ed un successivo incarico di collaborazione nel medesimo ambito. I provvedimenti sarebbero state adottati attraverso delibere in violazione della legge e del dovere di astensione predeterminati al conseguimento di interessi personali e dei propri congiunti.

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