Niente funerali pubblici per il boss Pietro Lago, storico capoclan del quartiere Pianura. La Questura di Napoli ha vietato la partenza del corteo funebre dalla sua casa, che si trova nella strada intitolata a Luigi Sequino e Paolo Castaldi, i due ragazzi uccisi dalla camorra per errore nell’agosto di 14 anni fa. Una decisione che era stata sollecitata da Libera e dall’associazione antiracket di Pianura. Lago è morto il 25 ottobre in ospedale, a Reggio Emilia, dopo il trasferimento dal carcere di Parma, nel quale scontava una condanna all’ergastolo al regime del 41 bis. Due settimane fa l’uomo, che aveva 63 anni, aveva accusato un malore in cella: subito trasportato dal personale della polizia penitenziaria e dai sanitari del 118 al pronto soccorso dell’ospedale di Reggio, era morto poco dopo. A quel punto i familiari – sospettando che il loro congiunto potesse avere subìto violenze o che, addirittura fosse stato avvelenato – si erano rivolte alla Procura della Repubblica di Parma chiedendo che sulla salma fosse effettuata l’autopsia. Richiesta negata dai pubblici ministeri.