I poliziotti lo hanno sorpreso mentre picchiava selvaggiamente la convivente. L’uomo, un 27enne di Afragola, Alessandro Laperuta, già noto alle forze dell’ordine, era seduto a cavalcioni sul corpo della vittima che in lacrime chiedeva disperatamente aiuto. Lui, per tutta risposta, con una furia inaudita la colpiva ripetutamente al volto con pugni e schiaffi intervallandoli con delle strette al collo.
Gli agenti della squadra Nibbio del locale commissariato, diretti dal vice questore Luciano Nigro, sono scesi dalle motociclette ed i poliziotti si sono precipitati verso le scale dell’isolato, all’interno del Rione Salicelle. Alla loro vista, Laperuta si è però dato alla fuga facendo perdere le sue tracce grazie anche al fatto che gli agenti hanno preferito prestare soccorso alla 19enne che perdeva copiosamente sangue dalle ferite al volto. Giusto il tempo di accertarsi circa le condizioni della vittima dell’aggressione e di chiamare il 118 ed i poliziotti hanno dato l’allarme. Mentre iniziavano le ricerche del 27enne, la giovane è stata trasportata all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore dove le sono state diagnosticate delle fratture al setto nasale e al contorno dell’orbita dell’occhio sinistro, nonché numerose escoriazioni multiple al collo ed al volto. Appena ripresasi dallo choc, la 19enne ha poi riferito ai poliziotti che la brutale aggressione era motivata dalla volontà del convivente di impedirle di denunciarlo per pregresse violenze e aggressioni che aveva subito nei mesi precedenti. Per strada l’aveva fermata e con la forza costretta a salire in auto per poi condurla all’isolato XV dove aveva iniziato a percuoterla. I due erano conviventi da circa 7 anni e dal loro rapporto erano nate due bambine attualmente di 2 e 4 anni. L’atteggiamento dell’uomo, ha spiegato la donna, era stato sempre violento e la sua gelosia ossessiva era spesso sfociata in vere e proprie aggressioni costringendo la compagna a subire lunghi periodi di segregazione impedendole per anni, finanche di vedere i propri genitori. Molte volte la donna, colta dalla disperazione, aveva querelato il violento compagno, ma a causa della suo stesso atteggiamento, aveva spesso ritirato la denuncia. Per un periodo le aveva anche proibito di affacciarsi al balcone ed in un’occasione l’aveva ferita ad un braccio e ad una gamba con un apribottiglie. I poliziotti lo hanno rintracciato presso l’abitazione della madre, sempre nel Rione Salicelle, mentre saliva a bordo della sua Mercedes Classe A lì parcheggiata. Dopo un breve inseguimento Alessandro Laperuta è stato raggiunto, bloccato ed arrestato. Per il 27enne l’accusa di sequestro di persona e lesioni personali aggravate. E’ stato anche denunciato in stato di libertà per i reati di violenza privata e maltrattamenti in famiglia.