“La situazione dell’amianto e’ tenuta sotto controllo attraverso monitoraggi periodici che ci documentano che non c’e’ rischio per la salute”. Lo afferma la soprintendente dell’area archeologica di Pompei, Teresa Elena Cinquantaquattro, spiegando all’Adnkronos come mai da oltre trent’anni i dipendenti e la biblioteca di Pompei si trovino all’interno di un prefabbricato costruito con amianto e cemento e non si e’ pensato, fino ad ora, a restaurare alcune case demaniali all’interno dell’area.
“La ristrutturazione di queste case – sostiene la soprintendente – e’ prevista nell’ambito del grande progetto per Pompei. All’interno dei 39 progetti gia’ selezionati ci sono anche interventi di ristrutturazione delle case demaniali. Non e’ prevista in questi primi cinque bandi – rileva – ma sara’ prevista nei prossimi bandi che faremo”. Riguardo la situazione della biblioteca che si trova all’interno di Pompei, svuotata dei dipendenti da poco trasferiti al piano superiore del prefabbricato, secondo quanto sostiene il sindacato di settore, a causa dell’assenza dell’agibilita’ da parte della Asl e per questo obbligati a salire e scendere per garantire il servizio di prestito e consultazione dei libri, per la Cinquantaquattro “sono normali aspetti organizzativi che attengono alla organizzazione interna dell’ufficio. Sono argomenti che vengono utilizzati in maniera assolutamente impropria”.