NAPOLI – Si è concluso con 20 condanne e due assoluzioni il processo con rito ordinario agli affiliati del clan camorristico Ascione – Papale, attivo nella zona di Ercolano, accusati di estorsione nei confronti di numerosi imprenditori e commercianti.

Proprio le denunce delle vittime consentirono agli inquirenti di identificare e arrestare i responsabili. Le pene più alte sono state inflitte dai giudici della III sezione penale, collegio A, a Ciro Nocerino (19 anni e mezzo), Domenico Nocerino (18 anni), Luigi Nocerino (12 anni), Pietro Papale (11 anni e mezzo) e Ciro Montella (11 anni). La pubblica accusa, rappresentata dal pm Pierpaolo Filippelli, aveva chiesto pene più severe. Provvisionali sono state riconosciute alle parti civili tra cui il Comune di Ercolano, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell’Interno e quello delle Attività produttive.

Sulla sentenza Ercolano emessa dal Tribunale di Napoli, Terza Sezione Collegio A, ecco il commento di Tano Grasso: “Con la sentenza di Ercolano si chiude nel migliore dei modi una pagina di storia scritta dal coraggio di decine di commercianti, dall’attività delle associazioni antiracket, dall’impegno e dalla passione di Forze dell’Ordine e autorità giudiziarie. I commercianti sono stati a testimoniare nell’aula di Tribunale per difendere la propria libertà di impresa. Adesso, dopo la sentenza potranno meglio dedicarsi al proprio lavoro e potranno esserci migliori condizioni di sviluppo dell’economia del territorio ercolanese. Con questa sentenza si ha la conferma della forza del modello dell’associazionismo antiracket che non lascia mai soli gli operatori che denunciano e costruendo solidi rapporti con le Forze dell’Ordine rende tutti più forti. Questa sentenza deve servire ad incoraggiare altri commercianti a denunciare. A Portici, da ottobre è attiva una forte associazione antiracket così come a Torre Del Greco, adesso bisogna riuscire anche in quelle realtà difficili come Castellamare”.

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