Domani di fronte alla prima sezione civile del Tribunale di Napoli sarà discusso il primo dei sei ricorsi contro la legge elettorale per le europee promossi dall’avvocato Felice Besostri, uno degli autori del ricorso che ha affossato il Porcellum. Besostri discuterà il ricorso insieme all’avvocato Giuseppe Sarno. “Il Tribunale di Napoli – spiega Besostri – ha l’onore di essere il primo in Italia a essere investito di una questione decisa il 26 febbraio dal Tribunale Costituzionale Federale tedesco di incostituzionalità della soglia di accesso del 3% per il rinnovo del Parlamento Europeo.
Con quella decisione l’Italia è rimasto l’unico grande paese della Ue con una soglia nazionale del 4%. Il Tribunale di Napoli è anche il primo in Italia a poter dare applicazione ai principi affermati in materia elettorale dalla Corte Costituzionale con la sua storica sentenza n. 1/2014 di annullamento parziale” del Porcellum. “Speriamo che il tribunale di Napoli sia all’altezza della grande tradizione giuridica partenopea e da domani sia la capitale del diritto costituzionale europeo”, dichiarano congiuntamente Besostri e Sarno, secondo i quali “i motivi di incostituzionalità e contrarietà ai Trattati sono tanti, non solo la soglia di accesso. Non ci sono norme sulla parità di genere nella rappresentanza e sono discriminate le minoranze linguistiche diverse dalla tedesca della provincia di Bolzano, in questa circoscrizione europea per esempio gli albanesi di Calabria, della Basilicata e dell’Irpinia. Infine non è stata cambiata la legge sull’attribuzione dei seggi che penalizza Meridione e Isole (nel 2009 hanno perso 4 europarlamentari a favore del nord e del centro). Ultima illegittimità, forse la più grave, i partiti esistenti con propri gruppi in Parlamento non devono raccogliere firme di presentazione, mentre i nuovi – come la lista Altra Europa per Tsipras – devono raccoglierne ben 150.000 in Italia, delle quali 30.000 in ogni circoscrizione e 3.000 in ogni regione, Val d’Aosta compresa”.