ACERRA – Camminando tra le campagne di Acerra, in questo periodo c’è un suono quasi assordante che ti avvolge, a tal punto che diventa quasi impossibile parlare con chi ti è accanto. Poi all’improvviso, il suono si ferma e ti ritrovi ad assistere a uno spettacolo ormai più unico che raro. Enormi stormi d’uccelli si muovono in aria velocemente, disegnando figure e forme da far invidia a Salvator Dalì.
Basta poi abbassare leggermente lo sguardo per assistere ad un altro spettacolo “surreale” e rendersi conto di ritrovarsi in mezzo a decine e decine di discariche illegali. Sullo sfondo a poche centinaia di metri, i tristemente noti stabilimenti della Montefibre e le 3 torri del mega-inceneritore della A2A.
L’altro inceneritore di Acerra si trova proprio di fronte, in località Parmiano. Qui tra le campagne è stato scaricato e bruciato l’impossibile. Lo spettacolo è raccapricciante e ci sono resti di roghi tossici ovunque. In pratica, questa zona è stata ridotta ad un vero e proprio “inceneritore della camorra”.
Le persone che vivono nella zona ci avvertono che questa situazione va avanti da più di 3 anni. Nonostante sollecitazioni e denunce, nessuno del comune di Acerra è mai intervenuto per mettere in sicurezza e sotto controllo la zona. Perché, come se non bastasse, i rifiuti scaricati vengono sistematicamente bruciati quando diventano troppi (addirittura ci indicano gli orari: sempre tra le 4 e le 6 del pomeriggio). In questo modo si cancellano le prove e si crea spazio per nuovi scarichi.
Quello che è veramente impressionante è la quantità di amianto sversato. Crediamo di non esagerare se vi parliamo di diverse centinaia di quintali, se non tonnellate (!!), di amianto frantumato e bruciato e quindi altamente tossico per le persone.
In particolare c’è una stradina tra i campi quasi nascosta, dove i soliti ignoti sono riusciti a scaricare in massima tranquillità sia sul margine sinistro che su quello destro. Il risultato? Camminare per 300 – 400 metri in mezzo a due ali di monnezza. C’è di tutto: televisori, divani, materassi, frigoriferi, scarti della lavorazione edile, bidoncini di solventi, lastre di marmo cimiteriali, bossoli per fucili da caccia, serbatoi per macchine, decine di pneumatici, sacchi di fertilizzanti chimici per l’agricoltura, quintali di solai rotti, vasche e lamiere d’amianto e perfino un acquario! E non è difficile immaginare cosa succederà a breve a questi rifiuti, se l’amministrazione comunale non si attiva subito per mettere in sicurezza l’area.
Come a Nola, anche ad Acerra recentemente l’amministrazione si è vantata di aver raggiunto cifre elevatissime di raccolta differenziata. In un anno si è passati dal 10% al 62%, ricevendo anche il premio Start-up di Legambiente come comune riciclone. Noi ci chiediamo a cosa serva ricevere premi e titoloni sui giornali, se poi non hai il minimo controllo del tuo territorio? Si sfoggia il fiore all’occhiello per nascondere il vestito lurido, sporco da morire.
Gruppo Rifiutarsi
Ecco le foto dello scempio:
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