Un danno erariale quantificato in circa 15 milioni e 600mila euro, relativo al periodo 2008-2011 249 inviti a dedurre notificati a strutture private accreditate presso la Asl Napoli 1 e nei confronti di dirigenti e componenti del collegio sindacale della Azienda sanitaria; 22 provvedimenti di sequestro conservativo, per un importo di 5 milioni e 555mila euro. Sono le cifre della inchiesta che la procura regionale della Corte dei Conti ha svolto sulla mancata applicazione degli sconti previsti dalla legge sulle prestazioni di diagnostica di laboratorio e prestazioni specialistiche rese dai centri privati. I provvedimenti sono stati emessi a conclusione degli accertamenti svolti dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli. Gli investigatori della Gdf hanno riscontrato una serie di anomalie riconducibili a un inadeguato controllo da parte dei dirigenti della Asl che ha permesso ai centri privati di presentare dal 2009 al 2012 fatture senza l’applicazione dello sconto sul prezzo delle prestazioni sanitarie. Fatture che – spiegano gli investigatori – avrebbero dovuto essere rigettate. I centri avrebbero dovuto applicare lo sconto del 2 per cento sulle prestazioni specialistiche e del 20 per cento per la diagnostica da laboratorio. Lo spreco di denaro pubblico è stato quantificato in oltre 15 milioni e mezzo di euro, compresi gli interessi pagati dalla Asl per le anticipazioni di cassa per far fronte agli indebiti paganenti , una delle cause – sottolineano gli inquirenti – della crisi di liquidità della Asl.