Il Tar della Campania ha dato ragione alla Giunta Caldoro respingendo il ricorso promosso dal sindacato Direr contro i provvedimenti con cui è stato approvato nel 2011 il nuovo ordinamento degli uffici della Regione in sostituzione di quello precedente, risalente al 1991. “Il Collegio partenopeo ha accolto totalmente le argomentazioni difensive dell’Avvocatura regionale”, si legge in una nota. “Sono state preliminarmente dichiarate infondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dall’associazione con riguardo alla legge regionale n. 8/2010. Con essa, il Consiglio autorizzò la Giunta a disciplinare con regolamento il proprio ordinamento amministrativo, sentita la Commissione consiliare permanente competente per materia, nel rispetto dei principi di imparzialità, buon andamento dell’amministrazione regionale, trasparenza dell’azione amministrativa, razionalizzazione organizzativa, contenimento e controllo della spesa, perseguimento degli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità nell’esercizio dei compiti e delle funzioni assegnate alle strutture organizzative individuate”. “Nel merito, il TAR ha riconosciuto la correttezza del procedimento di approvazione seguito dalla Giunta regionale e la piena conformità dei contenuti dell’ordinamento amministrativo della Giunta alla normativa statale e regionale di riferimento, ritenendo giusti, tra l’altro, la riduzione ad una sola volta degli incarichi dirigenziali e il principio di rotazione degli stessi, contro cui aveva ricorso il Direr”, conclude la nota.