E’ durato poco più di un’ora l’interrogatorio al Palazzo di Giustizia, davanti al gip Claudio Marcopido, del generale della Guardia di Finanza Giuseppe Mango, comandante interregionale in Veneto, nei cui confronti la procura di Napoli ha chiesto nei giorni scorsi l’emissione di una misura interdittiva. L’ufficiale è indagato per violazione del segreto di ufficio per aver rivelato a un avvocato napoletano l’esistenza di una indagine in corso da parte della Dda su una attività di riciclaggio in cui sono coinvolti anche presunti esponenti del clan Polverino. Al termine dell’interrogatorio il gip si è riservato la decisione. Mango ha risposto alle domande, assistito dagli avvocati Ester Siracusa, Grazia Volo e Leo Mercurio. All’interrogatorio ha partecipato anche il pm della Dda Fabrizio Vanorio, titolare dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. L’inchiesta della Dda portò il 15 settembre scorso all’esecuzione di nove misure cautelari nell’ambito di una più ampia indagine sulle attività del clan camorrisitico Polverino. Tra i destinatari anche Carlo Simeoli, costruttore edile che fa parte della famiglia imprenditoriale di Marano di Napoli, ritenuta vicina al clan. Dagli atti dell’inchiesta, secondo indiscrezioni, sarebbe emersa anche una presunta attività di dossieraggio da parte del generale della Gdf sui rapporti tra un alto ufficiale della Finanza e un imprenditore del settore della ristorazione. Ma si tratta di una vicenda tutta ancora da chiarire, sulla quale sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti.

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