NAPOLI – Si è trasformata in una richiesta di aiuto con toni disperati la riunione sui roghi tossici prodotti dai rifiuti industriali nel Napoletano convocata con una ventina di sindaci dell’ entroterra dal prefetto, Andrea De Martino. I Comuni della “terra dei fuochi”, si dicono impotenti a fronteggiare gli incendi di scarti di produzione, copertoni, materiali tessili, parti di binari ferroviari dai quali si estrae il rame, ed altro ancora. La presenza di forze dell’ ordine è insufficiente a controllare il territorio, la polizia municipale conta su poche unità, le telecamere della videosorveglianza non ci sono o non funzionano.

A questo si aggiunge la presenza incontrollata dei rom che bruciano rifiuti anche nei propri campi, come hanno denunciato tra gli altri i sindaci di Qualiano Marigliano e Caivano, e danno fuoco a carcasse di auto rubate, come ha denunciato il sindaco di Giugliano Giovanni Pianese, che ha parlato di “presenza massiccia non più sopportabile in termini di integrazione”. Il procuratore aggiunto della Dda Rosario Cantelmo ha annunciato la probabile apertura di “un’inchiesta di sistema”, cioé ad ampio raggio, sul fenomeno dei roghi tossici. “Non disponiamo di elementi inequivoci sulla presenza della camorra nell’ incendio delle ecoballe ad Acerra del 19 agosto, ma l’ accaduto ci fa riflettere su possibili nomi più importanti di quelli di qualche cane sciolto”, ha detto Cantelmo ai giornalisti. Per il “Coordinamento dei Comitati fuochi”, quello dei roghi tossici in Campania ha le dimensioni di un “dramma umanitario” ed è causato ” esclusivamente dallo smaltimento occulto di rifiuti industriali”. Secondo i Comitati gran parte dei circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti industriali che ogni anno scomparirebbero nel nulla sarebbe smaltita in Campania. Di qui la richiesta al governo di istituire immediatamente il Sistema satellitare di tracciabilità dei rifiuti, di equiparare il reato ambientale a quelli di camorra e di vietare il trasporto su gomma di rifiuti industriali in tutta la Campania. Al fianco della protesta c’ è la Chiesa. Per sabato sera a Caivano il parroco del Parco Verde Don Maurizio Patriciello ha organizzato una veglia di preghiera alla quale parteciperanno i Vescovi di Caserta, Capua ed Acerra.

“I roghi tossici vanno spenti arrestando i responsabili – ha detto ai giornalisti il sacerdote – colpisce nei dati diffusi dalla prefettura che in circa due anni sia stata arrestata una sola persona per incendio di rifiuti”. Il prefetto Andrea De Martino ha chiesto alla Questura un piano coordinato di controlli nelle aree a rischio e verifiche alle imprese, ha annunciato una lettera al ministro dell’ ambiente Clini ed al presidente della giunta regionale Caldoro, il rafforzamento della vigilanza ai siti di stoccaggio delle cosiddette eco balle. Ma soprattutto ha raccomandato ai sindaci di associarsi per la gestione della polizia municipale e per gli interventi nei territori di confine. Da ottobre 2010 a luglio 2012 sono stati 150 gli arresti per crimini ambientali, 53 quelli per trasporto di rifiuti pericolosi, 1 per incemndio di rifiuti. 3606 le persone identificate, 748 quelle denunciate all’autorità giudiziaria, 1177 i veicoli controllati mentre trasportavano rifiuti, 150 gli arresti per abbandono e smaltimento illecito di rifiuti, 1989 gli accertamenti per violazioni ambientali, 9.845 gli interventi dei vigili del fuoco per incendi di rifiuti solidi urbani. Particolare attenzione è stata riservata allo smaltimento illecito di pneumatici Controllate 185 officine di gommisti ed elevati 38 verbali di contestazione di illeciti ambientali e adottati 10 provvedimenti di sospensione di attività.

Il prefetto ha invitato i sindaci e gli amministratori locali a porre all’ordine del giorno delle prossime riunioni di giunta come tema prioritario un piano per la tutela dell’ambiente e la rimozione dei rifiuti, valutando la possibilità di impegnare le risorse disponibili per potenziare le politiche ambientali con altri interventi oltre quelli già attivati nell’ambito dei rispettivi territori. Il prefetto ha invitato i sindaci a far ricorso a convenzioni per la gestione associata dei servizi di polizia municipale, al fine di definire risorse e modelli di intervento sulle zone di confine tra i vari territori comunali, dove spesso si formano aree incontrollate di sversamenti abusivi. L’ assessore provinciale all’ ambiente Giuseppe Caliendo ha rilanciato la richiesta al governo di sforamento del patto di stabilità per le bonifiche e lo smaltimento delle eco balle.” Ma per quest’ ultimo – ha precisato – ci vorranno 3-4-anni”.

La verifica delle iniziative messe in campo avverrà tra un mese e mezzo, scadenza per la quale il prefetto ha già fissato una nuova riunione del tavolo.

 

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