«La sanità, per l’enorme giro di affari che ha intorno e per il fatto che anche in tempi di crisi è un settore che non può essere sottovalutato, è il terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma». Lo ha affermato il presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone, intervenendo oggi alla presentazione del Rapporto di Transparency Italia, Censis e Ispe-Sanità in occasione della prima giornata nazionale contro la corruzione in sanità. Il settore sanitario «continua ad essere tra i più colpiti dal virus della corruzione: ben 2 milioni di italiani hanno pagato ‘bustarelle’ per ricevere favori in ambito sanitario e 10 milioni hanno effettuato visite mediche specialistiche in ‘nero’», ha affermato il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca, Davide Farone. La corruzione in Sanità, ha avvertito Faraone, costa «almeno 6 miliardi di euro, cioè più del 5% della spesa sanitaria pubblica. Queste sono le risorse distolte dai servizi sanitari a causa di corruzione e frodi». Un quadro aggravato dal fatto, ha aggiunto Faraone in un messaggio inviato in occasione della Giornata nazionale contro la corruzione in sanità, che «il 54% degli italiani è convinto che la sanità nel nostro Paese sia corrotta». È un dato, ha ricordato, che «ci pone al 69/o posto nel ranking del Global CorruptionBarometer, che classifica 107 Paesi del mondo. L’Italia è preceduta da tutti i Paesi europei più avanzati». In una azienda sanitaria su tre (37%) si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi 5 anni, ‘non affrontati in maniera appropriata’. Lo affermano i dirigenti delle 151 strutture sanitarie che hanno partecipato all’indagine sulla percezione della corruzione, realizzata da Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc. Ad ogni modo, ha sottolineato Cantone, «abbiamo comunque una sanità che assicura standard elevatissimi, ma va considerato che la corruzione abbassa anche il livello dei servizi». Quanto ai numeri, ha aggiunto, «sarei molto cauto, ma credo che vi sia un problema molto significativo sia di sprechi sia di fatti corruttivi». Per questo, ha avvertito, «siamo intervenuti mettendo in campo un nuovo piano anticorruzione concordato anche con i tecnici del ministero della Salute». Cantone ha quindi rilevato come ormai la corruzione si sia oggi «trasformata e la mazzetta tradizionale – ha detto – è rimasta quasi solo un ricordo». Il trend è comunque «stabile – ha aggiunto – ma la sanità è il settore in cui il problema della corruzione è sempre stato alto, confermandosi ai primi posti per rischi corruttivi».