E’ allarme per i 110 centri di emodialisi della Campania. Il credito che vantano con le Asl e’ ancora di 200 milioni di euro che significa mancati pagamenti per fornitori e dipendenti e il rischio, per tanti pazienti emodializzati, di restare senza un servizio salvavita.
A denunciare lo stato di emergenza e’ il presidente dell’Associazione regionale campana ambulatori di emodialisi (Arcade), Giulianna Fusco. Sono 110 le imprese accreditate che curano oltre l’80% dei pazienti campani in emodialisi. I pagamenti alle aziende hanno un ritardo medio di 800 giorni (in Italia la media e’ 180) e risalgono addirittura ai primi anni del 2000. ”Sinora – dice Fusco – per assicurare le cure sono stati penalizzati fornitori e lavoratori, ma se non usciamo da questa crisi di liquidita’ non saremo piu’ in grado di erogare prestazioni.