Le intercettazioni ambientali e veicolari effettuate dalla Guardia di finanza su disposizione della Procura portano alla luce altri particolari della vicenda di corruzione al comune di Sant’Anastasia. Questi sono documentati da 140 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare. Arrestate 6 persone tra cui il sindaco di Sant’Anastasia Raffaele Abete, il segretario comunale e un consigliere, un imprenditore, una vincitrice di un concorso e suo marito. Soldi denominati “caramelle” in cambio di posti, per quei concorsi pubblici che già in campagna elettorale, a maggio scorso, avevano fatto scalpore tanto da provocare una interrogazione parlamentare del senatore Antonio Iannone. In quell’atto parlamentare, oltre a Sant’Anastasia, si parlava anche di Pimonte. In comune tra i due enti il segretario generale: Egizio Lombardi, tra gli arrestati di ieri. Segretario a Sant’Anastasia e segretario a Pimonte, dove alle prove preselettive parteciparono anche cittadini anastasiani. E le commissioni erano composte principalmente da funzionari dei due Comuni. L’agenzia inoltre era la stessa, la Società Cooperativa Agenzia Selezioni e Concorsi. Le indagini di fatto erano iniziate a febbraio. Nella storia sarebbe coinvolta una donna che avrebbe registrato le conversazioni con il consigliere Iorio. “Ma il sindaco lo sa?” – chiedeva. “Sì sì, tutto a posto” – avrebbe risposto Iorio. Ci sarebbero pure conversazioni tra il sindaco e un’altra candidata a uno dei concorsi indetti due mesi prima della campagna elettorale, stavolta un’insegnante che chiede al primo cittadino di mettere “una buona parola”. “Sì sì, non ti preoccupare” – risponde lui. Ma la donna non è tra le vincitrici del concorso. E Abete, intercettato al telefono con Iorio, si lamenta del segretario comunale: “Questo deve fare quello che dico io”. L’inchiesta potrebbe causare un effetto domino in altri comuni vesuviani dove le indagini sono aperte.