Sanzioni per circa 19 milioni di euro sono state comminate ai titolari di 38 centri di rottamazione di automobili di Napoli e provincia accusati di violazioni amministrative e reati ambientali nel corso di controlli eseguiti dai carabinieri del comando provinciale del capoluogo partenopeo. Tredici titolari dei centri di rottamazione sono stati anche denunciati. Un operaio, sorpreso mentre smontava una Smart rubata, è stato sottoposto a un provvedimento di fermo.

I carabinieri, nel corso dei controlli hanno riservato particolare interesse alla mancata cancellazione dal Pra e alla restituzione – entro 30 giorni dalla consegna del veicolo – di targa, carta di circolazione e certificato di proprietà. Oltre 9300 violazioni di questo tipo sono state rilevate dai militari dell’Arma costretti a comminare, solo per questo tipo di irregolarità, circa 19 milioni di euro di multe. Complessivamente, comunque, le sanzioni elevate ammontano a 20 milioni di euro. Eseguiti anche servizi con l’obiettivo di scoprire eventuali gestioni abusive di impianti, attività di ricettazione e riciclaggio di veicoli rubati o rapinati, con la conseguente commercializzazione illegale dei singoli pezzi. Sotto la lente dei carabinieri anche i reati contro l’ambiente, come l’inquinamento di falde acquifere e terreni a causa dell’ abbandono o del deposito incontrollato di oli esausti e filtri, liquidi di raffreddamento e di accumulatori a fine vita. Nel corso del blitz tra Napoli e provincia, i carabinieri hanno anche fermato, con l’accusa di ricettazione e riciclaggio, un carrozziere di Qualiano (Napoli) sorpreso mentre smontava una Smart rubata nel garage della sua abitazione. Un’altra vettura dello stesso tipo – rubata in località Varcaturo di Giugliano in Campania (Napoli) – è stata trovata nella sua disponibilità. Un centro di rottamazione completamente abusivo, infine, è stato scoperto in contrada salice, vasta area che si trova tra Casalnuovo di Napoli e Afragola: sequestrata un’area dove, abusivamente, venivano raccolte le autovetture e denunciato il gestore, un incensurato di 49 anni. Su una vasta superficie erano stati accantonati, illegalmente, rifiuti speciali e pericolosi (batterie esauste, materiale ferroso, pezzi di motore, olii e batterie esausti).

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