L’inchiesta sul clan Fabbrocino e il presunto riciclaggio di denaro da parte del gruppo Ragosta, dove sono stati arrestati 16 giudici tributari partenopei, passa al Tribunale di Roma. Questa decisione arriva alla luce della decisione del Tribunale del Riesame di Napoli che con un’ordinanza si e’ dichiarato incompetente a potersi pronunciarsi sulle istanze presentate da alcuni avvocati del collegio difensivo dal momento che uno degli indagati, Paolo Rossi, e’ giudice di pace a Frattamaggiore.

L’indagine dura da quattro anni e questo particolare, che porta il processo nella Capitale, era sfuggito ai magistrati inquirenti e al gip, davanti al quale Rossi aveva reso l’interrogatorio di garanzia. Sulla scarcerazione degli arrestati dovra’ dunque pronunciarsi il Riesame di Roma. L’indagine sul gruppo Ragosta, una holding che fattura 200 milioni all’anno secondo l’accusa avrebbe riciclato il “tesoro” del clan Fabbrocino. Ai giudici Tributari sono invece contestate decine di ipotesi di corruzione: erano nello stesso tempo membri della commissione esaminatrice dei ricorsi e consulenti esterni per aziende ricorrenti. Tra loro anche i Ragosta i quali riuscirono, secondo l’accusa, ad avvicinare e corrompere i membri delle commissioni tributarie.

 

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