”Sarà difficile spendere i 105 milioni di euro destinati dall’Ue ai restauri previsti nel Grande Progetto Pompei. Serve una proroga”. È questa la prima cauta e realistica affermazione del nuovo Soprintendente degli Scavi di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna, nelle prime ore del suo insediamento. All’indomani del vertice con il ministro di Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, nella città antica si respira aria di ottimismo.
Tuttavia, preoccupa la carenza di personale di ”fascia intermedia” necessario ad assicurare la manutenzione ordinaria: muratori, carpentieri, falegnami che negli anni sono andati in pensione e non più sostituti. ”Ne servirebbero una ottantina, in grado di prevedere ed effettuare interventi puntualmente – spiega Luigi Malnati, direttore generale per le Antichità – Il loro lavoro non può essere affidato all’esterno. È necessario, pertanto pensare a nuove assunzioni per Pompei. Per la prima emergenza sono stati assunti architetti e archeologi. Ma l’organico manca della linfa costituita dagli operai che da anni, a causa del blocco delle assunzioni, per problemi amministrativi dello Stato, ci dota oggi di personale tra i 45 e i 60 anni. Se non si rinnova, i problemi non potranno essere risolti”. Oggi il nuovo Soprintendente archeologico di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna firmerà il contratto di lavoro alla presenza del direttore generale del Grande Progetto Pompei, Giovanni Nistri. ”Lavoreremo insieme, c’è già grande intesa e sinergia. Il Grande progetto Pompei – spiega Osanna – richiede tempi serratissimi. Il primo obiettivo è la messa in sicurezza e il completamento dei restauri con l’impiego dei 105 milioni di euro entro il 2015”. Con estremo realismo, Osanna afferma: ”Credo che spendere tutti i fondi entro il prossimo anno sia difficile, finora sono stati spesi circa 40 milioni – ammette – serve una proroga”.