La sera dell’8 giugno torturarono un uomo minacciandolo con una pistola e seviziandolo con una roncola, con l’obiettivo di impossessarsi delle armi che ritenevano fossero nascoste nel suo casolare.
I carabinieri del nucleo investigativo hanno arrestato ieri sera due persone: si tratta di Giovanni Simeoli, 40 anni, residente a Marano, nipote degli imprenditori edili agli arresti dall’ottobre del 2013 e ritenuto contiguo al clan Polverino, e Luigi Vallefuoco, 55 anni, residente a Napoli che avrebbe invece operato da basista. Riuscito a liberarsi dopo alcune ore, il malcapitato, un 56 enne di Varcaturo, avvertì i carabinieri che giunsero sul posto e avviarono le prime indagini. L’uomo, già da qualche tempo, non aveva più nelle sue disponibilità le armi (sei fucili e una pistola) finite nel mirino dei due aggressori. Nella casa di Simeoli, nascosta in una dispensa, i militari dell’Arma hanno trovato una pistola oggetto di una rapina commessa lo scorso 2 giugno; ritrovati e sequestrati anche parte degli attrezzi utilizzati per torturare il 56 enne di Varcaturo.