GIUGLIANO – Il Gico della Guardia di Finanza di Roma sta eseguendo, con la Squadra Mobile della Questura di Latina, nell’ambito di una indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, un sequestro di beni per 45 milioni di euro a carico di Domenico Petito, imprenditore originario di Giugliano, nel napoletano, ritenuto contiguo al clan Mallardo, attivo nella fascia domitiana tra Campania e Lazio.
Petito gia’ a marzo 2010 era stato colpito da una misura cautelare personale e patrimoniale per associazione a delinquere di stampo mafioso e intestazione fittizia di beni; l’uomo, per gli inquirenti, effettua investimenti per conto del boss Giuseppe Dell’Aquila nel settore edilizio-immobiliare tra Latina, Napoli, Caserta e Cosenza. Provvedimento poi revocato con il dissequestro dei beni conseguente. Il Riesame ha pero’ accolto l’appello dei pm e ripristinato il provvedimento restrittivo e disponendo il sequestro di 9 rapporti bancari, 3 auto, 3 aziende e quote societarie a Caserta, 109 immobili (40 terreni e 69 fabbricati) e quota parte di 17 immobili tra Cosenza, Latina, Napoli e Caserta. Le indagini relative all’operazione ‘Arcobaleno’ avevano consentito di accertare le modalita’ con le quali le cellule operative del clan Mallardo erano riuscite ad infiltrarsi nel mondo dell’imprenditoria lecita, con particolare riferimento al settore edilizio, costituendo numerose societa’ immobiliari anche grazie alla collaborazione di insospettabili imprenditori e professionisti. In particolare, gli accertamenti finalizzati all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dal clan, avevano permesso di scoprire come Petito Domenico avesse consentito alla consorteria criminale di perfezionare ingenti investimenti nel settore edilizio-immobiliare nelle provincie di Latina, Napoli, Caserta e Cosenza. L’Autorita’ Giudiziaria partenopea aveva pero’, inizialmente, revocato la misura cautelare reale eseguita nell’ambito dell’operazione Arcobaleno nei suoi confronti, disponendo il dissequestro dei beni. Successivamente, tuttavia, il Tribunale del Riesame di Napoli ha accolto l’appello presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ripristinando la misura cautelare reale e disponendo il definitivo sequestro dell’ingente patrimonio facente capo all’imprenditore di Giugliano contiguo al clan Mallardo. Sequestro che e’ stato poi confermato nel novembre scorso anche dalla Corte di Cassazione. Considerevole il numero dei beni sottoposti a vincolo ablatorio: 9 rapporti bancari; 3 veicoli; 3 aziende e quote societarie di imprese operanti nel settore edilizio ed immobiliare con sede a Caserta; 109 immobili (40 terreni e 69 fabbricati), nonche’ quota parte di 17 immobili (2 terreni e 15 fabbricati), ubicati nelle provincie di Napoli, Caserta, Latina e Cosenza, il tutto per un valore stimato in oltre 45 milioni di euro.